Euromobility 2016: Prato è al al tredicesimo posto

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Il 10° rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nei 50 principali capoluoghi di provincia in Italia vede Prato conquistare il 13esimo posto: un ottimo piazzamento, considerato anche il fatto che siamo il comune che ha conquistato più posizioni in classifica, scalando ben 13 posti rispetto all’indagine 2015.

Classifica 2016
Classifica 2016

Sono diversi i fattori che hanno determinato questo 13esimo posto: sicuramente il più influente è stato quello dell’adozione del PUMS (a tal proposito leggi qui), che ha comportato un incremento delle piste ciclabili, del trasporto pubblico e del car sharing come alternativa davvero competitiva rispetto all’utilizzo del mezzo privato.

L’assessore Filippo Alessi infatti commenta:

Prato è una città “densa” e con una popolazione giovane, due caratteristiche che predispongono ad un buon margine di miglioramento sul modo di muoversi. Anche per questo è stata una delle prime in Italia a dotarsi di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: in questi ultimi due anni abbiamo incrementato la rete delle piste ciclabili e abbiamo potenziato il trasporto pubblico, ad esempio con l’introduzione della linea 10, che collega le aree periferiche con il nuovo ospedale di Prato, ma anche con l’introduzione del car-sharing, sul modello delle grandi città, con 50 mezzi del servizio Car2go a basso impatto ambientale che possono entrare anche nelle Ztl. Nei prossimi anni le sfide che vedranno impegnata l’amministrazione comunale riguarderanno l‘incremento della mobilità elettrica, a cominciare dai mezzi di trasporto dei fornitori delle attività che accedono al centro storico, l’ampliamento delle aree pedonali con l’inserimento di piazza del Duomo e la mobilità casa-scuola, per la quale stiamo già partecipando ad un bando ministeriale per favorire mezzi di trasporto.alternativi.

Un’immagine più dettagliata della mobilità a Prato è stata illustrata dal direttore scientifico di Euromobility, Lorenzo Bertuccio: il 52% dei pratesi si sposta in auto e moto; il tasso di motorizzazione è poco sopra la media nazionale, pari al 58%, con un parco macchine prevalentemente nuovo e a basso impatto ambientale (Euro 5 e Euro 6); nella media (8,9%) anche i mezzi a Gpl e Metano, più numerosi quelli a trazione ibrida, pochissimi invece quelli elettrici; in linea con la media nazionale i giorni di sfioramento delle polveri sottili Pm10, di poco superiore ai 35 giorni di legge.

Tuttavia, proprio Lorenzo Bertuccio, tende a sottolineare che la situazione non è delle migliori:

Questo decimo rapporto conferma che siamo ben lontani da una mobilità veramente sostenibile, nonostante gli sforzi delle amministrazioni. Il 2015 infatti ha segnato un netto peggioramento della qualità dell’aria nelle nostre città che ha portato il Ministero dell’Ambiente a emanare un piano di contenimento. Quest’anno ci risiamo, ma ancora un volta dovremo renderci conto che non servono a nulla i blocchi del traffico o le targhe alterne, perché non di emergenza si tratta, ma di un problema, che non può che essere affrontato con una seria programmazione e pianificazione. Qualche amministrazione per fortuna lo ha capito, prime fra tutte Milano, Parma, Prato e Torino, che hanno già adottato il famoso PUMS, a dimostrazione che l’auspicato cambio delle abitudini dei cittadini e l’affermazione di un nuovo modello di mobilità non sono un’utopia.

Per una volta Prato viene annoverata tra le città più virtuose d’Italia, e di questo ci rallegriamo, ma non scordiamoci che la strada è ancora molto lunga!

Clicca qui per la presentazione Euromobility

Foto: Euromobility

 

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